PARCO NAZIONALE TORRES DEL PAINE
Dichiarato Riserva della Biosfera dell’Umanità nel 1978, il Parco Nazionale Torres del Paine ha un estensione di 181.000 ettari e racchiude un ecosistema unico, composto da antiche foreste, vallate, ghiacciai, tra cui il Grey, appartenente al "campo de hielo Patagonico Sur" (un gigantesco ghiacciaio continentale in Patagonia che si trova nelle Ande meridionali, sulla linea di confine tra Cile ed Argentina) fiumi, laghi (il Grey, il Pehoé, il Nordenskjöld e il Sarmiento) e l’impressionante complesso che comprende i Cerros del Paine, le Torres del Paine e i Cuernos del Paine.
Questa area, come tutta la Patagonia, e' particolarmente interessante per il birdwatching, in quanto popolata da molte specie endemiche che possono essere osservate solo qua.
L’aerea è abitata da 26 specie di mammiferi come volpi, Guanaco, Huemul (una rara specie di cervo originaria delle regioni montuose di Argentina e Cile.) Puma e da 118 specie di uccelli tra cui Condor, fenicotteri, cigni dal collo nero e ibis.
YAMANI, SELK'NAM, I FUEGINI
Anticamente la zona era popolata da comunità indigene nomadi come i Tehuelche (Nativi Americani stanziata in Patagonia) ed erano piuttosto alti e quindi vennero conosciuti dagli europei con il nome di Giganti della Patagonia)
Altri abitanti erano gli Ona (detti anche Selk'nam, una popolazione di Nativi Americani abitante gli estremi lembi australi dell'America meridionale, localizzata nella Terra del Fuoco a Sud-Est dello Stretto di Magellano, ormai estinta arrivarono in Argentina 10.000 anni fa) e gli Yámana che arrivarono nella zona alla ricerca di risorse naturali.
Furono i Tehuelche, vedendo l’incredibile profilo del complesso montagnoso che oggi chiamiamo Torres del Paine, a dargli il nome di “paine” che nella loro lingua significa blu (il colore predominante che riconobbero in lontananza).
Gli antichi abitanti della Terra del Fuoco vennero chiamati Fuegini; una curiosità particolare spetta agli Yámani il popolo che viveva al freddo senza vestirsi resistendo alle basse temperature.
Impossibile mancare
la storia dei Selk’nam la Tribù Perduta della Terra del Fuoco in una nota di valore di Matteo Rubboli unita a fotografie significative dei loro rituali.
MRS DIXIE
Solo nel 1879 arrivò il primo turista al Parco Nazionale Torres del Paine nella figura di
Lady Florence Dixie, scozzese, scrittrice, corrispondente di guerra e femminista; una donna di grande temperamento con una vita avventurosa prima e dopo la spedizione sudamericana.
Lady Florence Dixie scelse di andare in Patagonia perché pochi europei, allora, vi avevano mai messo piede.
Poiche in Patagonia la sopravvivenza della spedizione nel suo insieme dipendeva dalla partecipazione paritaria di tutti i suoi membri Lady F. Dixie condivise orgogliosamente le responsabilità e i pericoli della spedizione.
Frutto di quell'avventura fu il libro “Across Patagonia” dove racconto della spedizione e questo attirò numerosi scienziati, interessati alla geologia e geografia dell’area.
Venne attirato da questa terra sconosciuta anche il missionario
Alberto Maria Agostini (presbitero piemontese, geografo, esploratore alpinista, cartografo, fotografo, etnologo, scrittore, cineasta e naturalista italiano, famoso per le esplorazioni della Patagonia e della Terra del Fuoco) grande appassionato di montagna che esplorò il parco e intrecciò rapporti di amicizia con le locali comunità indigene patagoniche.