CILE E ACQUA

Un problema che attanaglia sempre di piu le società del mondo.

CILE E ACQUA
La redazione di Aemme Viaggi ha voluto toccare un tema di grande interesse per la società cilena legato alla carenza d'acqua.
 
Il clima inaridito e l'espansione dell'urbanizzazione infatti minacciano la capacità della nazione di fornire acqua pulita alla sua popolazione in crescita ad oggi quasi 18.000.000.

Il Cile ha appena vissuto il suo decennio più secco della storia e ha sofferto molta siccità, con riduzioni delle precipitazioni fino al 70% nella regione metropolitana.

In oltre un terzo delle province della nazione sono state individuate aree agricole in emergenza idrica.

Si ipotizza che nei prossimi 40 anni il Cile potrà sperimentare il più grande stress idrico di qualsiasi altra nazione nell'emisfero occidentale.

A seguito di queste prospettive è auspicabile che il "water code", il sistema che garantisce diritti sull'acqua potabile generato dalla giunta Pinochet del 1981, possa essere rivisto.

Ad oggi infatti le società private possiedono e gestiscono 27 dei 28 servizi idrici del Cile, limitando la capacità del governo centrale di regolare la gestione e la distribuzione dell'approvvigionamento idrico della nazione.

I ghiacciai che forniscono al Cile gran parte della sua acqua sono a rischio scomparsa, le pioggie sono in diminuzione, il riscaldamento globale lambisce anche quest'area di mondo.

C'è poi la questione delle grandi società internazionali che estraggono il rame, anche americane e giapponesi, che hanno bisogno di grandi quantità d'acqua per i loro processi industriali.
Questo problema è vivo in in Argentina, Cile, Colombia e Perù, ma, per rimanere in terra cilena, e comprendere meglio  la dimensione del problema, le esportazioni di rame costituiscono più di un terzo delle entrate dello Stato e rappresentano il 45% del volume totale delle esportazioni.

L’acqua e l'energia da essa generata saranno sempre più scarse, nella misura in cui le temperature cambieranno la portata delle piogge ed intensificheranno il disgelo dei ghiacciai.
Quindi meno acqua e maggiore necessità di energia da fonti non tradizionali incrementerà le emissioni di carbonio delle imprese, almeno finché continueranno ad utilizzare combustibili fossili come principale fonte di energia, a discapito dell'ambiente con tutte le conseguenze del caso.

Il Cile possiede infatti una delle più grandi riserve d'acqua dolce del mondo per via dei ghiacciai situati in alto nella catena montuosa delle Ande meridionali ma le precipitazioni diminuiscono cosi come i tassi di precipitazione e l'estrazione estensiva dei giacimenti di rame, che richiedono grandi quantità d'acqua sotto molte aree glaciali continua.
I ricercatori stimano che se il Cile non prenderà provvedimenti per preservare i ghiacciai della nazione, entro la fine del secolo, metà del volume totale del ghiaccio si sarà sciolto, privando il Cile della sua principale fonte di acqua dolce.
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