Il percorso di qualificazione di Asmara è stato seguito sin dal 2014 dall’Ingegner Medhanie Teklemariam, responsabile dell’Asmara Heritage Project.
Se Asmara ha mantenuto il fascino di una cittadina di provincia del nostro Meridione, con viali alberati, slarghi, fontane, bar, cinema, palazzi pubblici razionalisti e villette immerse nel verde, il merito principale è della sua gente, tanto tollerante e saggia da preservarla.
La città non ha disprezzato e cancellato il lavoro degli architetti coloniali arrivati al seguito del generale Baldissera
La città possiede una combinazione notevole di pianificazione urbana moderna e architettura modernista.
La mancanza di fondi ha reso le sue strutture sofferenti ma, comunque sia, tutto è arrivato integro dalla sua creazione nei primi anni del ‘900 fino ai giorni nostri.
Ad Asmara convivono infatti varie forme d’architettura: dal modernismo* al razionalismo** italiano novecenteschi.
Certe infrastrutture ed opere, come il FIAT Tagliero o il Cinema Impero, sono note in tutto il mondo, perfettamente conservate, e a buon diritto meritano la considerazione dell’UNESCO.
Asmara fu progettata dagli architetti italiani negli anni Trenta, il periodo di maggior sviluppo dell’Eritrea durante il periodo in cui fu una colonia italiana.
Asmara divenne un parco giochi di architettura futurista e la colonia fu al centro dei piani dell’Impero fascista d’Africa grazie agli architetti italiani più visionari dell’epoca.
La storia iniziò nel 1890, arrivò all’apice sotto il regime fascista e si concluse nel 1941.
Vedendo i volumi progettati dagli architetti italiani non si puo non notare una evidente somiglianza con quelli simili di Latina e Sabaudia e di qualche altro angolo sparso d’Italia, da Roma a Milano.
Incredibilmente la città è sopravvissuta alla sanguinosa guerra di indipendenza dall’Etiopia, tra il 1961 e il 1991.
La popolazione è aumentata (800 mila abitanti oggi) con relativo aumento di case ma ha preservato il nucleo centrale fatto di diverse centinaia di edifici ed ora è Patrimonio dell’umanità.
Sul bancone della Farmacia Centrale, con i suoi scaffali in legno originale, il dottore eritreo tiene sempre con orgoglio i vasetti in vetro con le etichette delle «Caramelle contro la tosse e il mal di gola del Dottor Bruno».
Eritrea: una nazione che sta cambiando pelle. Le sue usanze, le sue tradizioni, le aspirazioni della sua società, la piu giovane in particolare, saranno la base per catturare un futuro migliore.
*insieme di stili architettonici che sorse intorno agli inizi del Novecento in Europa con nuove soluzioni architettoniche utili ad integrare tradizioni consolidate (come per esempio il romanico ed il gotico).
**Tendenza dell’architettura degli anni tra le due guerre che cercava linee semplici, razionali, essenziali.