ERITREA e meraviglia delle ISOLE DAHLAK

Arcipelago formato da 126 isole madreporiche basse e sabbiose. 18eri

ERITREA e meraviglia delle ISOLE DAHLAK
L'arcipelago delle isole Dahlak, Dahlac, Dahalac o Daalac, separato dalla terraferma dal Canale di Massaua, è formato da circa 360 isole madreporiche e galleggiano pigramente di fronte alla costa dell’Eritrea. 

L'area accoglie più di mille specie differenti di pesci. Per citare alcune delle varietà che è impossibile trovare in altri bacini marini del pianeta vale la pena di menzionare gli “snapper”, i lucci, gli “sweetlips”, i pesci unicorno e i fucilieri, i pesci farfalla, pesci angelo, razze e murene, i pesci giraffa, il pesce pappagallo, il pesce chirurgo e il pesce cardinale, cinque tipi di tartarughe tra cui le famose “Hawksbill” (tartaruga embricata) e la tartaruga verde, molte specie di delfini tra cui la “sousa” dell’Oceano Indiano e la “stenella tropicale”. 
Nei pressi dell'isola Dohul si puo ammirare il dugongo o bue marino, mammifero erbivoro, vera rarità faunistica,  che può raggiungere anche il peso di una tonnellata. 

Le Dahlak sono un arcipelago poco conosciuto e frequentato, ma noto sin dai tempi dei romani, per la ricca produzione di perle; oggi sono un parco marino naturale.

Solo quattro isole, le più grandi,  Dahlak Kebir (l’isola più grande dell’arcipelago estesa per oltre 650 kmq sui quali si trovano ben 9 villaggi abitati stabilmente da più di 2.000 persone. La fonte di sostentamento principale degli abitanti è ovviamente il mare ed in particolare la pesca, ) Norah*, Dehel e Dissei, sono abitate da poveri villaggi di pescatori che vivono anche di pastorizia e allevamento di cammelli e capre.

Le isole ideali per lo snorkeling sono la Green Island, anche la più accessibile a soli 10 minuti di barca da Taulund Island (Massawa), e le isole Entrea e Harat caratteristiche per le formazioni di corallo duro e molle ma, in ogni caso non adatte a un eventuale campeggio. 

Le altre isole, a volte piccoli lembi di sabbia bianca, sono abitate solo dal vento, da qualche acacia ad ombrello, dai granchi e da alcuni uccelli che ne fanno la loro base ideale per nidificare. 
Le immersioni rappresentano esperienze davvero uniche in un mare totalmente vergine ricco di flora e fauna marina.

Tra le meraviglie del mondo sommerso del Mar Rosso d’Eritrea fanno parte anche alcuni relitti di navi, ormai parte integrante dell’habitat dell’arcipelago. Si pensa vi siano circa 67 relitti subacquei al largo delle isole, di cui solo alcuni possono essere visitati. Tra questi la Nazario Sauro, nave utilizzata per il servizio di collegamento tra l’Italia e le sue colonie in Africa, Somalia ed Eritrea. La nave affondò durante il conflitto mondiale nel 1941

Nel 1952 Bruno Vailati,  regista e documentarista, promosse una spedizione subacquea alle Dahlak, durata ben sei mesi,  e rimase famosa la descrizione che fece con grande maestria dei momenti irripetibili del parto delle mante. 

Eritrea: una nazione che sta cambiando pelle.  Le sue usanze, le sue tradizioni, le aspirazioni della sua società, la piu giovane in particolare, saranno la base per catturare un futuro migliore.


*Di incomparabile bellezza, per la natura incontaminata, una di queste isole, Nora, , è stato un triste penitenziario.
Il penitenziario di Nocra restò in funzione ininterrottamente dal 1887 al 1941.
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