Gli edifici sono di rara bellezza nonostante i segni del tempo ed i bombardamenti etiopici del maggio del 2000 per quella che sarà, in quel tempo, una guerra molto cruenta e brutale.
Il centro ha mantenuto intatto il suo fascino.
Le architetture italiane sono estremamente interessanti come quelle che un tempo furono la sede della Banca d’Italia, il Palazzo del Governatore o alberghi come il Grand Hotel Torino. La città può essere girata in tutta tranquillità per ammirarne il fascino decadente provando poi a scoprire i segni della presenza di grandi architetti italiani.
Con il rilancio turistico della città vecchia, unitamente al nuovo porto Massaua punta a diventare l’hub commerciale di riferimento per l’intero Corno d’Africa e, come conseguenza, la città a maggiore sviluppo economico dell’Eritrea.
Intense attività commerciali già sviluppate con la Cina si affiancano allo sviluppo dell’industria del freddo (processo finalizzato all'abbassamento della temperatura di un ambiente al di sotto della temperatura ambiente) mentre si intensifica il trasporto dei prodotti minerari provenienti dalla miniera di Bisha” con lo sviluppo dell'export relativo alla produzioni di frutta e cereali”.
Il porto vecchio servirà a sviluppare un percorso turistico autonomo in parallelo con il centro storico di Massaua diventando poi la zona di partenza per le splendide e inesplorate isole Dahlak.
Eritrea: una nazione che sta cambiando pelle. Le sue usanze, le sue tradizioni, le aspirazioni della sua società, la più giovane in particolare, saranno la base per catturare un futuro migliore.