Il primo genocidio del Ventesimo secolo, con stupri e campi di concentramento, fu organizzato dai generali di Guglielmo II nella più importante colonia tedesca in Africa.
Le truppe tedesche uccisero circa 80.000 persone appartenenti alle etnie Herero e Nama tra il 1904 e il 1908.
Quello sterminio si sviluppò in parallelo all'idea che fosse necessario germanizzare la Namibia spazzando via la cultura africana per innestarvi la propria.
Berlino ha sempre fatto fatica ad ammettere le sue responsabilità e per conseguenza onorare gli eventuali risarcimenti.
E' evidente il rischio di scatenare una reazione a catena di richieste di riparazioni e risarcimenti che potrebbe travolgere anche altri Paesi ex colonialisti.
La Germania, che oggi fornisce aiuti allo sviluppo all'ex colonia, ha fatto le sue scuse formali nel 2004.
Dal 2005 sono in corso colloqui sulle compensazioni.
L'offerta attuale di riparazione, del 13 agosto 2020, non è reputata accettabile ed è stata rigettata dal Presidente della Namibia Hage Geingob.
Non è noto l'ammontare della proposta tedesca mentre è risaputo che i discendenti delle vittime di quella repressione chiedono per il "genocidio" delle tribù 4 miliardi di dollari.
14/08/2020