ARABIA SAUDITA e SAUDI VISION 2030*

Pensando al futuro ecco una nazione che cambia.

ARABIA SAUDITA e SAUDI VISION 2030*
La nuova destinazione del turismo consapevole e maturo si sta preparando da alcuni anni ad accogliere visitatori da tutto il mondo.
L'ARABIA SAUDITA, nell'immaginario collettivo, è una destinazione fatta di deserto, cammelli, business del petrolio e, certamente il paese della MECCA dove tutti i musulmani, almeno una volta nella vita puntano ad andarci, nell'osservanza del quinto dei pilastri dell'Islam, per la purificazione dei peccati nel tentativo di avvicinarsi a Dio.
C'è una forte evoluzione prospettica in atto.
La figura chiave per comprendere le politiche di sviluppo che stanno cambiando il volto e le prospettive del regno si chiama principe Mohammed bin Salman Al Saud (denominato MBS) il quale, essendosi esaurita la linea diretta dei fratelli del re, per la prima volta nella storia della dinastia Saudita è l’erede al trono prescelto.
Base della rivoluzione socio-economica in atto è il documento noto come SAUDI VISION 2030, che ha come obiettivi prioritari quelli di diversificare l’economia saudita e liberarla della schiavitù del greggio.

La SAUDI VISION 2030 comprende 4 grandi progetti:
  1. ROSHN che si configura come un piano di edilizia residenziali per la classe media cheha meno di 35 anni e rappresnta il 65% della classe media perla quale si prevede un forte incremto demografico
  2. QIDDIYA è noto come la futura capitale dell’intrattenimento, sport e arti situata a circa 70 km dall’aeroporto internazionale King Khalid e circa 45 da Riyadh.
  3. RED SEA PROJECT che comprende più di 90 isole nel Mar Rosso e si estende per circa 28.000 kmq. L’area si localizza nella provincia di Tabuk tra Umluj e Al-Wajh e ambisce a diventare meta primaria di un ecoturismo di lusso.
  4. NEOM, l’ultimo e piu ambizioso progetto, prevede di intervenire su un'area quasi interamente disabitata grande quasi quanto il Belgio o 33 volte New York; con una mega-città formata da 16 distretti che sta sorgendo nella provincia nord-occidentale di Tabuk, a poca distanza dal Canale di Suez con tre macrosettori al suo interno:
a/TROJENA, la zona montuosa situata a 50 km dalla costa del Golfo di Aqaba, con altitudini che vanno da 1.500 ma 2.600 che coprono un'area di quasi 60 chilometri quadrati con temperature invernali che scendono sotto lo zero centigrado mentre le temperature durante tutto l'anno  sono generalmente di 10 gradi più fresche rispetto al resto della regione. Trojena, con aria limpida e viste mozzafiato, sarà solo un luogo  affascinante da visitare oltreché luogo magico in cui vivere e lavorare con lago, dimore di lusso, villaggio sciistico e riserva faunistica;
b/EXAGON l’area industriale. Sarà una città di forma ottagonale flottante sul Mar Rosso e si tratterà della struttura galleggiante più grande   del mondo. Sarà ovviamente super tecnologica con l'uso di energia verde al 100%; La forma ottagonale consentirà agli abitanti di   minimizzare il percorso casa-lavoro (a piedi o con mezzi a idrogeno), mentre l'uso del suolo sarà ridotto al minimo, permettendo di  preservare il 95% dell'ambiente naturale. Tutto sarà integrato e a impatto (netto) zero,
c/THE LINE l’insediamento urbano con organizzazione lineare.
Niente strade, automobili o emissioni, funzionerà con il 100% di energia rinnovabile e il 95% del territorio sarà preservato per la natura. La   salute e il benessere delle persone avranno la priorità rispetto ai trasporti e alle infrastrutture, a differenza delle città tradizionali. Largo solo   200 metri, ma lungo 170 chilometri e a 500 metri sul livello del mare.
Alla fine ospiterà 9 milioni di persone e sarà costruita su un'area di soli 34 chilometri quadrati. Ciò comporterà un'impronta infrastrutturale   ridotta, creando efficienze mai viste prima nelle funzioni cittadine. Il clima ideale tutto l'anno farà in modo che i residenti possano godere  della natura circostante. 
I residenti avranno inoltre accesso a tutte le strutture a cinque minuti a piedi, oltre alla ferrovia ad alta velocità, con  un transito end-to-end di 20 minuti.

L'idea è di mettere gli esseri umani al primo posto, fornendo un'esperienza di vita urbana senza precedenti preservando la natura circostante.




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